Luca, che solitamente scrive questi post, giocando a Subbuteo dal 1973 sa che tra i tanti giochi riprodotti in formato “da tavolo” da Peter Adolph c’è anche il cricket.
Sa pure che è un gioco tradizionale inglese, molto amato dagli inglesi, che lo hanno esportato nelle loro colonie, e di tanto in tanto lo vede giocato, senza capirlo, lo confessa senza problemi, dal sergente Troy nelle puntate del telefilm, sempre inglese, del “L’ispettore Barnaby“.
Il cricket dovrebbe (il condizionale è d’obbligo: vista la zona, potrebbe essere stato introdotto da qualche marinaio di passaggio) aver fatto la sua comparsa nel sud-est inglese, nella attuale contea del Kent, poco prima del 1300.
Inizialmente uno sport praticato dal popolino, fra fine del 1500 e inizio del 1700 viene “adottato” dall’aristocrazia, e con una diffusione così trasversale non fa fatica ad attestarsi come sport nazionale, “nomina” ufficializzata proprio durante il XVIII secolo.
Al momento attuale, il cricket è particolarmente famoso in paesi come Bangladesh, India, Pakistan, Sri Lanka, Zimbabwe e Sudafrica, Indie Occidentali e Nuova Zelanda, ed è considerato fra gli sport nazionali di quelle nazioni – che non a caso sono stati in parte o completamente colonizzati dal British Empire.
Ha anche visto diverse volte, nei mercatini e su Ebay, oltre che nelle collezioni degli amici, le confezioni del cricket versione Subbuteo.
Per cominciare, posta per voi una galleria di immagini sul cricket presa dal Web.
Luca lo confesso molto candidamente mentre scrive: i personaggi che gli sono più simpatici sono i due amiconi che si riposano sulla sedia a sdraio (nelle puntate dell’ispettore Barnaby quelli che guardano e basta in realtà sono infinitamente di più!) ed i due “faticatori” che trascinano il rullo per spianare il campo!
Ma tutti questi non giocano! Come si gioca a cricket in realtà? E’ la prima domanda a cui occorre rispondere, prima di vedere come si può rendere una partita su di un panno ed un tavolo…
Per farlo riprendo dal sito di una delle squadre romane di cricket, il Capannelle.
Il cricket: regole di base
Come ogni sport di squadra che si rispetti, anche il cricket vede affrontarsi due team opposti: ognuno comprende 11 atleti che scendono in campo tutti insieme a turni – chi è in battuta schiera tutta la squadra, chi è al lancio invece due giocatori – la squadra al lancio è quella che attacca.
Le espressioni “in battuta” e “al lancio” dovrebbero portare alla mente paragoni con il baseball, perché in questa circostanza i due sport sono molto simili: vince chi riesce a eliminare la squadra avversaria facendo più punti dell’altra.
Come fare punti
Una gara di cricket può giocarsi indifferentemente su un campo ovale o rettangolare, al centro del quale però andrà tracciata un’area di lancio di 20 metri per 3, chiamata “pitch”.
Da qui il lanciatore effettuerà dei lanci verso un battitore che dovrà cercare di respingere la palla e contemporaneamente difendere due porticine posizionate agli estremi del pitch: si chiamano “wicket” e sono l’elemento più importante del cricket.
Nel gioco, per chi è in difesa è importante eliminare il battitore perché è colui che può potenzialmente segnare i punti. Questo si ottiene in modi diversi, e colpire i wicket con la pallina è il più spettacolare.
In maniera analoga al baseball, la pallina che viene colpita dal battitore può dare alla sua stessa squadra la possibilità di fare punto.
Il battitore che colpisce la pallina può fare punto correndo da un’estremità all’altra del campo da gioco, e se la pallina stessa è difficile da recuperare i due giocatori al lancio possono continuare a correre scambiandosi di posto: a ogni corsa da un lato all’altro completata senza essere eliminati dalla squadra che difende corrisponde 1 punto.
Naturalmente ci sono palle respinte che finiscono anche fuori dal campo da gioco: se rimbalzano a terra prima di uscire daranno 4 punti. Se si tratta di una respinta diretta con la pallina che non tocca mai terra prima di uscire, i punti saranno addirittura 6.
A questo link la pagina Regole della Federazione Italiana Cricket (CONI)
Sempre dal sito del Capannelle (prima Doria Pamphili, giocava nel parco romano omonimo) scopro che il cricket in Italia vanta una tradizione ultracentenaria: il merito iniziale è dei “soliti” inglesi, presenti storicamente con delegazioni o di passaggio con alcune navi della propria flotta presso qualcuna delle nazioni confluite prima nel Regno d’Italia e poi nella Repubblica Italiana. Il primo match si tenne a Napoli nel 1793. La fondazione delle prime squadre di cricket italiano è invece successiva: si ebbe in Liguria esattamente 100 anni dopo, quando venne fondata la squadra che oggi conosciamo semplicemente come Genoa e sappiamo militare in serie A.
Per concludere questo primo post di presentazione del cricket, una galleria di immagini “vere”.
Per i “secchioni”, avviso che, finito di pubblicare questo post, metterò disponibile un file con le regole del Table Cricket (non quelle Subbuteo), scritto da un appassionato. Lo troverete come sempre nell’area dedicata alle Regole dei Giochi.