La prima volta della Regina. La F.A. Cup 1953. #PlaySubbuteo #Subbuteo

Tutti voi che leggete sicuramente sapete che di norma è uno dei membri della famiglia reale inglese, se può il re o la regina stessi, che consegna il trofeo alla squadra che vince la finale classicamente disputata a Wembley.

Sapete anche tutti che l’attuale regina, Elisabetta II, lo è dalla morte del padre, Giorgio VI, avvenuta il 6 febbraio 1952. Ma probabilmente non tutti sapete che passò un bel po’ di tempo tra la successione (immediata) e l’effettiva incoronazione, che avvenne nell’abbazia di Westminster il 2 giugno 1953.

Avrete tutti intuito invece, ne sono sicuro, osservando il kit Subbuteo VIP PRESENTATION CUP (C135) che questo (in produzione fra il 1973/1974 ed il 1981) fu “modellato” sulla famiglia reale del periodo.

La Regina con la Coppa in mano era Elisabetta II (nel suo ventesimo anno di regno, il 1973), la signora più attempata la Queen Mother, la Regina Madre, sempre di nome Elisabetta (morta nel 2002 a 101 anni e mezzo!), l’uomo di blu elegantemente vestito Filippo di Edimburgo, marito di Elisabetta.

Tutti estremamente longevi. A Dio piacendo Elisabetta II compirà 95 anni ad aprile 2021 e Filippo 100 nel mese di giugno! Gli altri due personaggi del set non sono identificabili con certezza, ci sono ipotesi infinite a riguardo.

Ma torniamo ad Elisabetta ed alla sua incoronazione. Permettetemi però di mostrarvi due foto della Regina, una del 1953 (Elisabetta aveva 27 anni) ed una di oggi. L’età trascorsa è ovvio che si veda, ma il sorriso e l’ottimismo di una delle monarche più longeve della storia è rimasto lo stesso.

Fu incoronata a Westminster nel 1953, per l’esattezza il giorno 2 di giugno.

Un mese prima, esattamente un mese prima, il 2 maggio 1953, era toccato a lei assistere, per la prima volta da Regina, alla finale della F.A. Cup. Una finale molto particolare, passata alla storia come “la finale di Matthews”!

Matthews era Sir Stanley Matthews (fu proprio Elisabetta a farlo Sir, parecchi anni dopo), soprannominato “il Mago del Dribbling”, grandissimo centrocampista che divise la sua carriera tra due squadre.

La prima e l’ultimissima parte (19 anni, 15+4) con lo Stoke City, i Potters (ref. 4 del catalogo Subbuteo), la seconda (14 anni) con il Blackpool, i Tangerines (ref. 13 del catalogo Subbuteo, anche se in verità i calzettoni del Blackpool erano neri con il bordo arancio).

Per ben tre volte Matthews con il Blackpool arrivò alla finale di F.A. Cup.

Nel 1948 i Tangerines vennero sconfitti per 4 reti a 2 dal Manchester United. Nel 1951 tocca ai Magpies, al Newcastle, sconfiggere di nuovo il Blackpool e Matthews con il più classico dei punteggi: 2-0.

Figuratevi lo stato d’animo dei tifosi, di Matthews e di tutto il Blackpool quando, in semifinale (dopo che ai Quarti avevano eliminato l’Arsenal, a casa loro, per 2-1), nel 1953, sconfissero gli Spurs, il Tottenham, per 2-1 (si giocava a Birmingham, al Villa Park) e si ritrovarono per la terza volta in pochi anni nella finale del trofeo più ambito d’Inghilterra. Come dice il proverbio? Non c’è due…. non volevano nemmeno sentirlo!!!

Ma c’era una speranza di novità, c’era la nuova, giovanissima e bellissima Regina, che a breve sarebbe stata incoronata…

In finale il Blackpool avrebbe trovato il Bolton Wanderers (ref. 18 del catalogo), una delle squadre dell’area della “Grande Manchester”.

C’erano centomila persone al Wembley Stadium, il 2 maggio del 1953. Gli arancioni erano nervosi e finirono immediatamente in svantaggio, dopo appena due minuti di gioco. Pareggiarono con il loro goleador, Mortensen, al 35mo, ma, nemmeno il tempo di gioire e i Trotters tornavano in vantaggio, cinque minuti dopo.

Non sappiamo cosa disse loro Joe Smith negli spogliatoi, ma la squadra sembrava essersi rinvigorita e Matthews era ispirato come non mai. Però arrivò il 3-1 per il Bolton. Gli Orange non mollarono e al 68mo accorciarono di nuovo le distanze, ancora con Mortensen.

C’era da soffrire e soffrirono. Matthews inanellava un dribbling, un girello dopo l’altro, ed all’89mo è ancora Mortensen che va in gol.

Nemmeno il tempi di rifiatare e al 92mo, in pieno recupero, tocca a Perry! 4-3 e finalmente la Coppa arrivava in riva al mare, a casa dei Seasiders! E toccò alla nuova, giovanissima ed emozionatissima Regina consegnare loro, prima la Coppa, poi le medaglie!

La finale venne chiamata “la finale di Matthews” anche se lui si schernì sempre di questo, diceva che avevano vinto tutti assieme e che semmai avrebbero dovuto chiamarla “la finale di Mortensen”, vista la tripletta segnata da questo (che credo rimanga ad oggi l’unica tripletta segnata da un giocatore nella finale della F.A. Cup).

La consegna della Coppa al capitano

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