Nella classifica dei giochi da tavolo tradizionale, citata nel post precedente, lo Scrabble occupa il primo posto assoluto. Si tratta di un gioco basato sulla formazione di parole di senso compiuto, da comporre su una plancia di gioco 15×15 a partire da sette lettere estratte da un sacchetto, rigorosamente non trasparente, e che ogni giocatore dispone su di un tabellone cercando di fare il numero di punti più alto possibile.
Ogni lettera ha un valore differente in base alla frequenza di utilizzo nella propria lingua. Perciò esistono delle versioni nazionali, meglio, linguistiche di Scrabble legate alla lingua: inglese per prima ovviamente, visto che il gioco è nato negli Stati Uniti (inventato da Alfred Butts negli anni ’30, comincia ad essere venduto artigianalmente nel 1949, esce sul mercato solo nel 1953 ed è un successo clamoroso), ma poi anche francese, spagnolo, tedesco, italiano ecc… Il giocatore trova inserite nel sacchetto solo le lettere del proprio alfabeto nazionale.
In Italia però c’è una situazione del tutto particolare, causa la concorrenza del gioco dello Scarabeo, pubblicato negli anni Cinquanta da tale Aldo Pasetti, che dovette affrontare una lunghissima causa per violazione del diritto d’autore, e che, pur uscendo assolto, finì per cedere i diritti sul gioco alla Editrice Giochi che tuttora lo rivende.
In verità le differenze sono pochissime. Nello Scarabeo di Pasetti la plancia e 17×17 e si parte con otto lettere a testa, rimpiazzabili sino all’esaurimento. Poi alcune particolarità circa le caselle speciali e le lettere jolly.
Altra differenza rilevante è il vocabolario ammesso nei due giochi. Nello Scrabble in italiano, per esempio si fa riferimento ad un dizionario comune scelto dai giocatori (nei tornei ufficiali il riferimento è lo Zingarelli dell’anno in corso); non sono ammesse le sigle ed i nomi propri a meno che non siano registrati nel dizionario di cui sopra.
Nello Scarabeo invece sono valide quasi tutte le sigle, pure quelle automobilistiche, mentre non sono ammessi termini arcaici, letterari o poetici, pure se questi sono riportati ne dizionario (es. aria è ammesso, aere, no).
Perciò lo Scarabeo è di solito considerato meno tecnico dello Scrabble, che richiede un più profondo conoscimento della propria lingua nazionale, ma più veloce e “dinamico”.
Scrabble è comunque indiscutibilmente il leader di questo tipo di gioco da tavolo.
Scrabble è un marchio di Hasbro, Inc. negli Stati Uniti e in Canada, divisione Parker Brothers, dal 1999; prima era venduto dalla Milton Bradley. Fuori dagli Stati Uniti e dal Canada, Scrabble è un gioco a marchio Mattel. Il gioco è venduto in 121 paesi ed è disponibile in 29 lingue. Circa 150 milioni di set sono stati venduti in tutto il mondo e si ipotizza che almeno un terzo delle case americane abbia a disposizione un set Scrabble.
Da notare che in Italia esiste una Federazione Italiana Gioco Scrabble.
Le regole, sia per lo Scrabble che per lo Scarabeo, le trovate già inserite nella pagina di riepilogo.
Perché lo Scrabble/Scarabeo si chiama così? La mia personale teoria è che deriva dal fatto che alcuni antichi sigilli per imprimere firme o lettere avevano proprio quella forma . Per gli antichi egizi lo scarabeo era sacro, e si chiamava così anche una pietra dura, amuleto o gioiello che dalla parte convessa aveva la forma dell’insetto, mentre sulla parte piana era inciso.
Del resto se uno scarabeo si rovinava, il segno perdeva la forma, ed il risultato era quello che, in italiano, oggi chiamiamo, non a caso, scarabocchio!